Anna P. La mia storia è quella di una donna sempre iperattiva e affannata ad accontentare tutti tranne se stessa. Come tutte/i noi, immagino…
Ho iniziato diversi anni fa, mentre ero al lavoro, ad accusare forti dolori, coltellate dietro la scapola destra, mentre facevo una lunga ed ennesima estenuante guardia medica in ospedale. Un dolore mai provato prima, da lasciare senza fiato.
Nonostante la severità dei sintomi pensai che il mio lavoro, sempre svolto con posture scorrette, mi avesse causato nel corso degli anni problemi alla colonna. E quindi iniziai con visite ortopediche, analisi e quant’altro siamo soliti fare in queste circostanze. Dovetti assentarmi per mesi dal lavoro e, benché il relax mi giovò un pochino, la sintomatologia si era cronicizzata. Non appena rientrai al lavoro non resistetti per più di due ore a fare le cose che ero obbligata a fare in ospedale.
Ricordo l’enorme umiliazione subita dai miei colleghi che vedevano non una collega molto sofferente, bensì una collega che lucrava su una patologia immaginaria solo per ottenere benefici e fare il meno possibile sul lavoro. Il loro atteggiamento, le loro critiche alle spalle o apertamente mi ferivano molto.
Non riuscivo a comprendere come potevano accusarmi di essere furbetta quando fino al giorno prima di crollare, sotto il peso incommensurabile dei sintomi, io ero sempre stata ligia al dovere, un instancabile medico, una collega che mai e poi mai negava un favore o si tirava indietro di fronte ai suoi doveri. Che frustrazione sapete! La frustrazione di portare dentro sofferenze invisibili a tutti, la frustrazione di voler continuare a fare ciò che avevo sempre fatto e la frustrazione di non riuscire a fare neanche il minimo indispensabile. Tutto questo non faceva che aumentare i miei disagi ed il mio malessere generale. Vedevo me e tutta la mia vita ingabbiate e senza via di uscita.
(Video: Voglio Guarire con Anna e Silvia)
Mi sottoposi, come accade in questi casi, a migliaia di visite, accertamenti e controvisite. Tutte negative, tranne le risonanze magnetiche che evidenziavano protrusioni discali a cui alcuni davano importanza nel giustificare i sintomi che avevo, ed altri no. Non sapevo a chi dare retta.
Da medico anch’ io escludevo cause organiche; non mi tornavano i conti infatti. Tuttavia dovevo capire cosa mi stava succedendo e perché! Inutile dire quante fiale di cortisone (controindicate con la fibromialgia) mi hanno fatto fare, analgesici, sedute dall’osteopata, dal chiropratico, sedute di agopuntura, shiatsu, massoterapia, tecar, infrarossi e potrei continuare all’infinito. Spese pazzesche che mi stavano portando sul lastrico. Perché si sa: quando si sta male la speculazione sulle tue sofferenze attira gli sciacalli come il sangue attira gli avvoltoi. Ed intanto il dolore, in quattro anni di palliativi, era diventato ormai diffuso ed intollerabile. Inutile dire quanto abbia pianto disperatamente non scorgendo una luce alla fine di un tunnel interminabile.
Mi chiedevo cosa avessi fatto di tanto sbagliato da cadere in un simile burrone dove non esistono appigli per tornare su. Dovetti mio malgrado lasciare l’ospedale perché impossibilitata a lavorare con i ritmi incessanti a cui venivo sottoposta. Passai a fare ambulatorio, ma ciò non cambiò la severità dei sintomi. Ho stretto i denti e sono andata sempre al lavoro, tra deambulazione rallentata, vertigini, sbandamenti, nausea, forti cefalee, debolezza fisica estrema, tachicardia e tanti tanti sintomi ancora.
La cosa più difficile era sorridere alle pazienti. Sorridere e non mostrare segni di stanchezza, nulla che non fosse dare certezze di guarigione ad altri, quando io non avevo per me più certezze e la medicina da me amata fino a quel momento era divenuta del tutto estranea a me, al mio di problema.
Dopo aver peregrinato a lungo, un ennesimo collega, medico militare da cui andai, pronunciò per la prima volta la parola “ fibromialgia”. “Anna credo proprio che tu abbia la fibromialgia”, mi disse. Mi liquidò dicendomi: “Fa’ tanta ginnastica e guarda bene dentro te, ai tuoi conflitti irrisolti”. Così tornai a casa e mi misi subito alla ricerca di cosa fosse questa fibromialgia.
Appena lessi le prime pagine capii subito che mi riguardava totalmente e mi si gelò il sangue. Sì, il respiro, già corto di suo, si fece ancora più corto quando i miei occhi si soffermarono sulla parola INGUARIBILE. In quell’istante mi vidi condannata a trascorrere il resto dei miei giorni tra miorilassanti, analgesici, integratori, attività ridotta al minimo e rassegnazione ad un dolore cronico indescrivibile.
(Video: Problemi Femminili con ospite Anna)
Credevo di vivere un incubo dal quale mi sarei svegliata ed avrei detto: “Che bello! Era solo un orribile sogno”. Invece era realtà, la mia realtà ed io, da medico oltretutto, non potevo farci nulla, se non accettare di buon grado quella sentenza devastante.
Mio marito ogni tanto mi sorprendeva in un pianto disperato, cercava di darmi sollievo con lunghi massaggi, munito di gran pazienza e preoccupato per la mia condizione di salute. Finché un giorno arrivò a casa allegro e mi disse: “Tesoro ho fatto una ricerca e c’è questo dottore che si occupa di esclusivamente di fibromialgia. Ti ho prenotato una visita”. Iniziarono così le mie sedute di terapia cognitivo – comportamentale con questo dottore. Mi confermò la diagnosi di fibromialgia a cui affiancò anche quella di fatica cronica, data la profonda astenia in cui versavo.
Dovetti mettere a nudo la mia vita passata e non fu semplice denudarmi dell’ anima davanti ad uno sconosciuto. Ero speranzosa di guarire e, devo dire che, seduta dopo seduta, iniziai a migliorare notevolmente. Però dopo un po’ ritornavo agli attacchi soliti e, come un giro di valzer, ero punto ed a capo.
Non posso dire che il terapeuta fosse inesperto, ma con me si rivelò infine inadeguato. Intanto erano trascorsi altri 5 anni ed io alternavo periodi buoni a periodi pessimi. Finché un giorno, spazientito mi disse : “Anna la terapia con lei ha fallito. Anche se le farà male sentire questo non posso che concludere che appartiene a quella percentuale di persone che non guarirà mai dalla fibromialgia!”
Appena sentii questo, da un lato reagii indignata, ma rassegnata a quella sentenza, dall’altro pronta a non accettare invece quella presuntuosa conclusione. Sentivo dentro me che uscirne non sarebbe stato affatto semplice, ma non volevo credere ancora che era impossibile.
Nel frattempo trascorsero sei mesi da quella sentenza e mai mi rassegnai. Guardavo spesso su internet se ci fossero novità a riguardo, ma erano sempre le stesse cose trite e ritrite. Poi mi venne in mente di cercare dei video su YouTube con la viva speranza di trovare una qualche novità sulla sindrome fibromialgica.
Ne trovai moltissimi, ma quelli che mi attiravano di più erano quelli di una certa Evelyn Carr. Quella donna che parlava della sua storia, di come fosse guarita da questa rognosissima faccenda mi incuriosiva sempre più ed allo stesso tempo però dubitavo fosse qualche ciarlatano che lucrava, come al solito sulla sofferenza altrui.
Così passò ancora qualche mese finché, stremata dai continui ed incalzanti dolori, volli tornare ad ascoltare i video di Evelyn. Dissi tra me e me: “Anna prova a fare un colloquio con lei e valuta bene prima di scartare questa opportunità che ti è piombata addosso”. Così la chiamai per un colloquio e ci andai.
Le raccontai in breve la mia storia e mi convinse con la sua sicurezza, tenerezza, ferma e decisa a prendermi per mano ed arrivare alla meta. Non so spiegare cosa mi spinse di più verso di lei se la disperazione dopo anni di dolore cronico o quegli occhi pieni di amore, comprensione e serena certezza di potermi dare finalmente le risposte che mancavano al mio incompleto puzzle, sapendo, da ex fibromialgica che ce la si può fare benissimo a guarire. SE LO SI VUOLE!
Iniziò così, un anno e mezzo fa, il mio percorso di sedute individuali con la life trainer Evelyn Carr, sedute psicoanalitiche faticose, ma fruttuosissime! Ho iniziato a guardare sul serio a ciò che era sepolto nella mia anima e con l’infinita pazienza della mia infaticabile coach, ad assaggiare finalmente momenti di benessere, divenuti via via sempre più stabili. Mi sono dovuta rendere conto che nel profondo di me c’erano non solo conflitti irrisolti, ma anche dosi massicce di rabbia mai espressa, frustrazioni, tristezza, insicurezza, rassegnazione, mal di vivere e tutte le emozioni negative che, ignorate, si erano fatte strada gridando a me stessa attraverso sintomi fisici. Volevano essere riconosciute, ascoltate, accolte e poi lasciate andare per fare spazio solo a sentimenti positivi e costruttivi.
Cominciava così un duro, lungo, ma affascinante viaggio dentro l’anima di Anna. Troppo tempo tacitata da cose e situazioni in superficie che, come una coperta, celavano altre ben più profonde e mai neanche lontanamente pensate. Perché, nonostante anni ed anni prima io avessi studiato lo stretto rapporto esistente tra mente e corpo, non avevo più dato retta a questa importante verità. Le nostre emozioni misconosciute si tramutano in sintomi fisici quando ignorate.
E la mia vita era stata segnata da troppe emozioni che io, per difesa e sopravvivenza, avevo soffocato con maestria ed inconsapevolezza. Un’infanzia difficile e segnata da scarso amore, lutti di ogni genere fra cui il peggiore: la morte del mio unico figlio, mai elaborata, mai urlato il benché minimo dolore.
Soprattutto se ti insegnano che soffrire è nei tuoi cromosomi per chissà quale disegno divino. E tu cresci sopportando e non ribellandoti a sofferenze di ogni genere. Finché la bomba innesca il meccanismo ad orologeria ed al momento giusto scoppia. Riconoscere la frustrazione, le insoddisfazioni, i soprusi, le violenze psicologiche e di aver sopravvissuto anziché vissuto è l’obiettivo principale su cui la nostra coach insiste da sempre spiegando fino allo sfinimento quanto si sia stati poco amorevoli con se stessi e troppo con gli altri.
(Video: Arrivare al 100% con ospite Anna e Silvia)
Abbiamo dimenticato chi siamo e di cosa abbiamo bisogno. Non esistono, non sono mai esistiti i nostri bisogni, sempre accantonati per soddisfare quelli altrui. Non spetta a me, in questo contesto, spiegare i meccanismi perversi che sono dietro a questa subdola patologia. Da medico posso solo dire che si tratta di uno squilibrio a carico del sistema nervoso autonomo dovuto ad alterazioni biochimiche nel nostro cervello. Ma non c’è nulla di non reparabile!! Basta avere la volontà di farlo. E se vogliamo guarire davvero la volontà non deve mancare. Senza di essa falliremmo!
Oggi sono felice di essere quella persona che ero destinata ad essere da sempre, ma che per paura si era nascosta in una gabbia di paure, insicurezze, tristezze, frustrazione, depressione, rassegnazione, indegnità, scarsa voglia di vivere e mai amata da me stessa. Ho ancora un po’ di strada da fare, perché voglio raggiungere tutti gli obiettivi prefissati e dare a me stessa tutto ciò che mi è mancato e non mi sono mai concessa per accontentare sempre tutto. Tutto e tutti più importanti di me, sempre!
Ora però c’è una nuova consapevolezza che si è fatta strada dentro me e non è più possibile tornare indietro. Il dolore è la spia che se non mi amo, mi bastona. Per ricordarmi che l’amore per me deve essere prioritario. Non significa diventare egoisti. No. Significa darsi il giusto valore e questo l’ho imparato solo con Evelyn Carr, che non ringrazierò mai abbastanza per aver creduto in me ed in tante/i che, come me, si accontentavano di non vivere, non sentire, non dare voce alla propria anima.
Superfluo è dire che non ho tralasciato di seguire, anche se talvolta ho sgarrato, le indicazioni alimentari e la strategia indicata da Evelyn in generale. Ad oggi non riesco a credere di essere di nuovo attiva, di sorridere, correre, camminare e fare tante cose che mai avrei creduto di poter di nuovo fare. Scoprire me e capire che c’erano molte cose meravigliose da portare a galla. Tutto ciò è semplicemente fantastico!
Spero che questo mio scritto, unitamente a quello di altre, possa essere una ulteriore spinta a prendere in mano le redini della propria vita e a farne, come disse a suo tempo Woityla, un capolavoro! Come era giusto che fosse! Perché lo meritiamo, perché è quello che siamo destinate ad essere: noi stesse!
Desidero tanto concludere con le parole di una canzone che tanti anni fa fu cantata dalla straordinaria e dolcissima Mia Martini. La canzone ha questo titolo: “LIBERA”
“Libera di sentire, libera di capire, libera di esser me. Libera di dare e non dare, libera di volare, libera di sbagliare e di pagar da me! Scoprirmi innamorata ma non a te legata! Donna abituata a camminar da sé. Libera di parlare, libera di fare e di disfare, libera come il sole, libera come il mare.. LIBERA DI ESSERE SOLTANTO ME!!”
GUERRIERA ANNA
Evelyn Carr- Life Trainer: Convention Benessere “Vincere la Fibromialgia” 17-18 nov 2017 & “Run for Fibromialgia”!19 novembre 2017 Verona
La Fibromialgia è uno squilibrio biochimico completamente curabile al 100%, il perchè questa Guarigione è spesso difficile apre un capitolo di studio sull’uomo in sè che porterà ad ogni essere umano a capire il vero significato delle parole Vivere e Benessere.
Convention Benessere “Vincere la Fibromialgia” 17-18 novembre 2017 Hotel Giberti -Via Gian Matteo Giberti 7 Verona
Venerdì 17 e Sabato 18 Nov 2017
Ore 10-13 e 15-19:00 Lavori
Ore 13:00- 15:00 pausa pranzo e tempo libero
Conferenza stampa: venerdì 17 nov 2017 ore 12:00
Alla conferenza stampa venerdì 17 novembre verrà presentata la versione finale del libro gratuito “Dal Buio alla Luce”. Un libro in cui diversi miei Guerrieri raccontano la loro storia del il ns lavoro insieme, e racchiude anche la mia storia e di come ho rifiutato la parola “incurabile” nel 2011 al momento della mia diagnosi , il mio Percorso di Guarigione e le mille battaglie e difficoltà che ho affrontato in questi anni nel cercare di far capire alle persone che sì può Guarire.
Un libro che racconta il Coraggio di lottare per il proprio Benessere pilotato dalla voglia di Vivere!
Ho rifiutato anni fa di accettare non soltanto la parola “incurabile”, ma anche di accettare di vedere persone che vivono nel dolore e nella frustrazione quando so che loro possono e devono stare bene, impegnandosi per loro stessi ogni giorno con Amore.
Ringrazio ancora tutti i Guerrieri che hanno contribuito all’opera con le loro storie del proprio cammino dal Buio alla Luce.
Verrà presentata alla Conferenza stampa anche la Campagna di Comunicazione di Crescità Personale ed Autostima nei Giovani. Un collage di 8 videoclip improntati per aiutare i Giovani a non cadere vittime dell’autolesionismo, bullismo, bulimia, anoressia, basso autostima, suicidio ed altro.
Perchè Guerrieri che hanno lottato e Vinto contro il Dolore sono contro il Dolore in ogni forma ed in ogni individuo!
Alla conferenza stampa venerdì 17 novembre verrà presentata la Mostra “Il Gusto per la Vita” una raccolta delle meravigliose capacià artistiche dei Guerrieri in cammino verso la Guarigione. Spesso questi sono talenti che non hanno mai saputo di possedere, come Patrizia Gattini che ho spronato a scoprirli e il giorno dopo ha iniziato a creare dei bellissimi oggetti.
Le sue opere, in poche settimane, sono state già richieste da privati e aziende e solo con la passaparola! Sia lei che tutta la sua famiglia sono rimasti stupiti, ma io so che è quello che cela dentro ogni persona in cammino. E dopo questa mostra dei loro vari talenti tutti messi insieme in un unico portale voglio promuoverli nel mondo attraverso iniziative vari per darli visibilità. La loro creatività ed unicità, insieme alle loro storie di coraggio saranno fonte di ispirazione per Tutti, qualsiasi la sfida che stanno affrontando. Visibili e mai più invisibili, testimoniando il loro personale “Gusto per la Vita”!
Inoltre, verrà presentata l’anteprima del Documentario “Stop World Pain” che segnerà una svolta, in quanto abbiamo la possibilità, non soltanto di eliminare la Fibromialgia dalla faccia della terra ma di eliminare gran parte delle malattie che attualmente affliggono l’uomo. La Fibromialgia è un microcosmo che contiene tutte le problematiche che affliggono la ns società d’oggi, ed è come se fosse ingrandito a dismisura per farsì che ogni individuo potesse capire che esiste qualcosa di veramente sbagliato nel ns attuale modo di vivere.
Grazie alla Fibromialgia ogni persona potrà capire ed usufruire delle enorme lezioni di vita racchiuso nel cammino di ritorno alla vita . Un documentario per parlare di un nuovo modello di Benessere (il vero modello di Benessere) e di un nuovo modo di concepire la Vita.
Evelyn Carr
Per ulteriore info: promakers@libero.it