ANNALISA G. LE STANZE DELLA PAURA
La matassa dei ricordi è sempre lì, immobile e confusa … rincorre pensieri, frammenti di vita sparsi come tappeti di foglie lungo il sentiero della vita. Un sentiero diventato sempre più difficile con gli anni da desiderare a volte di essere spazzato via da un soffio di vento. Eppure la terra ha radici profonde; sopporta su di sé il peso degli alberi, dei passi stanchi e gravi ma ha in sé la forza di portare nuova linfa vitale, nuovi germogli da cui rinasceranno fiori e frutti.
Difficile dire quando è iniziata … sin da bambina sono sempre stata molto delicata, esile e facilmente stancabile. In compenso ho sempre avuto una spiccata curiosità verso tutto ciò che mi circondava; una curiosità che si è sempre manifestata come ansia, brama di vivere e come un’intensa corsa contro il tempo dall’infanzia all’adolescenza, agli anni della gioventù, ai cosiddetti anni delle scelte importanti.
A 5 anni ho svolto il primo esame della mia vita; mi annoiavo a giocare, a detta delle maestre ed ero già pronta per iniziare le scuole elementari. Ricordo i pomeriggi passati a leggere più degli altri, a scrivere e disegnare per poter affrontare il mio miniesame e mettermi al pari dei compagni. Così sono iniziati i primi confronti e i primi giudizi. Mi sembrava di dover sempre dimostrare a tutti nella scuola e nella vita le mie capacità, la mia ragione d’essere al mondo.
Nonostante gli ottimi risultati a scuola, ero sempre timida e insicura; mi nascondevo dietro le vite degli altri per timore di vivere la mia. Eppure la mia testa è sempre stata un frullatore di idee, pensieri; avevo voglia di conoscere me stessa e di misurarmi con le esperienze della vita. Quell’adrenalina che mi si muoveva dentro era frenata e si tramutava presto in PAURA: paura del giudizio degli altri, paura di non essere all’altezza delle situazioni, paura di progettare e fallire, paura di progettare, rischiare e invece riuscire a realizzare. Paura di credere, paura di non essere accettata, paura di VIVERE.
La mia insicurezza unita all’angoscia di sbagliare sempre è stata per anni la stella polare della mia vita; ha inghiottito come una voragine le emozioni belle che avrei voluto vivere nella speranza che un giorno, quando sarei stata più forte, allora si tutto sarebbe cambiato.
Così i giorni sono diventati mesi e i mesi anni. Anche nei momenti più felici e più spensierati c’è sempre stata una strana e sorda inquietudine a farmi compagnia. La mente sempre pronta a scavare e a cercare l’infelicità anche nella felicità, a vedere dubbi e pericoli anche dove invece vi era chiarezza e sicurezza. Sorda ai desideri più profondi, ho abbandonato presto gli abiti della vera me stessa, della mia bambina interiore per adeguarmi alle richieste esterne del mondo. Per tutti questi anni non ho fatto altro che rimuginare sul passato e progettare il futuro perdendomi il bello di tutto ciò che la vita mi stava offrendo giorno per giorno.
Psicologicamente mi sfinivo nelle paure e nell’ansia e così anche il mio corpo ha iniziato a dare i primi, seppur leggeri, segni di cambiamento. Strani tremori hanno iniziato a pervadere tutto il corpo. Dolori muscolari… Mi succedeva ogni qualvolta la mia bocca pronunciava sì, mentre l’anima avrebbe voluto urlare no … Era l’unico modo per ricordare a me stessa che esistevo.
Da qualche parte dentro di me c’era la vera me stessa. Quella che avrebbe voluto solo essere senza avere bisogno di dimostrare, capire anziché correre a cercare quello che davvero mi rendesse felice. C’è sempre stata una sorta di autopunizione; una vocina che mi diceva di non meritare qualsiasi cosa bella da cogliere lungo il mio cammino. Avevo un totale rifiuto per me stessa perché credevo di non meritare il mio posto nel mondo. L’energia che investivo nel fare sempre di più e sempre meglio altro non era che stress che davo al mio corpo.
La fibromialgia ha bussato alla mia porta tre anni fa… è “esplosa” in tutta la sua forza all’improvviso come una tempesta perfetta. Un forte stress emotivo al lavoro, una relazione amorosa difficile e un indebolimento fisico in seguito a vaccini e un anno di antibiotici. Guardandomi indietro credo che i segnali siano stati tanti… tanti piccoli focolai che poi sparivano. Ricordo notti insonni in cui gli spasmi muscolari non mi davano tregua; i muscoli sembravano impazziti e nessuno sapeva spiegarmene la ragione. Ricordo giornate in cui mi sentivo sfinita per ogni piccola cosa che facevo eppure per i medici era tutto a posto.
Tre anni fa in seguito ad un’apparente e banale gastroenterite iniziò il mio calvario. A causa dei problemi intestinali persi 8 kg in circa sei giorni. Pochi giorni prima di allora avevo comprato un abito elegante da indossare per il battesimo di mio nipote. Dopo qualche giorno avevo perso almeno due taglie e ciò che era peggio non riuscivo a mangiare nulla … soltanto a bere liquidi. Inappetenza e continue dissenterie mi tormentavano.
Mi capitava di avere qualche giorno di tregua ma poi tutto ricominciava… Col passare dei mesi le cose peggiorarono … Cominciai a soffrire di forti mal di testa, insonnia costante. Mi svegliavo di notte in un bagno di sudore e in preda ad una forte tachicardia, al punto che una notte finii in ospedale perché avevo il fiato corto e credevo di morire, nulla come al solito, mi rispedirono a casa dicendomi che ero solo molto ansiosa e che dovevo calmarmi.
A partire da quel giorno invece i sintomi aumentarono… per un anno intero sono andata al lavoro riuscendo a dormire appena due-tre ore per notte. Anche il mio rendimento cominciò a calare; nel bel mezzo di una spiegazione in classe ero costretta a fermarmi perché non riuscivo a trovare le parole giuste o perché il mio cervello andava in black-out…improvvisi vuoti di memoria, sotto gli occhi stupiti dei miei alunni. E poi il chiasso, il frastuono delle voci era diventato troppo fastidioso per me, mi sembrava di impazzire alle volte. Tornavo a casa e mi buttavo sul letto senza neanche avere la forza di arrivare in cucina per prepararmi da mangiare.
Ho passato intere serate a piangere senza motivo, senza capire cosa mi stesse succedendo. Alternavo giornate di lucidità a giornate di nebbia mentale e questo mi confondeva perché tutto ciò che vivevo mi sembrava surreale. All’improvviso ero diventata spettatrice di me stessa e non era un bello spettacolo purtroppo. Dimagrivo sempre più e la mia autostima diveniva sempre più scarsa. La fibromialgia ha il potere di contorcerti lo spirito; credevo che la debolezza fisica stesse indebolendo la mia mente ma in realtà non è così. È la mente a controllare il nostro corpo, ad avere il potere su ogni nostra fibra. Ma ancora non lo sapevo.
Iniziò un periodo di depressione; piangevo tutti i giorni anche senza una ragione apparente. Andare al lavoro, uscire di casa mi dava ansia e inquietudine. Soprattutto d’inverno, quando calava il buio, la solitudine si faceva sempre più forte. Ero in preda ad improvvisi cambi d’umore, paure spropositate. Fare qualsiasi cosa era diventato pesante: girare una minestra sul fornello, alzare le braccia per prendere un oggetto su uno scaffale, mantenere qualcosa in mano senza che mi cadesse, salire la rampa delle scale. Non ero più io, la ragazza forte di sempre. Coraggiosa ed entusiasta… Ho passato intere serate a guardare il soffitto a cercare scuse ogni volta diverse perché non riuscivo sempre a mantenere gli impegni presi con gli amici. Così gli inviti sono diventati sempre di meno e la solitudine sempre più forte.
La fibromialgia ha il potere di isolarti; si impossessa di te: di quello che sei e di quello che eri. Logora la tua identità e ha il poter di renderti fragile e insicura. Ricordo che una sera in cucina, mentre tremando lavavo i piatti e in preda alla rabbia urlai : “Fibromialgia ti odio”. Ero arrabbiata con tutti: con me stessa per essermi ridotta in quello stato, con i familiari perché non capivano, con la vita che mi sembrava ingiusta perché mi stava dando tutta quella sofferenza.
La cosa più dolorosa che ricordo è l’espressione dei miei genitori: spaventata e impotente. Era come vedere me stessa, la mia paura nei loro occhi. Smarrimento. Buio totale, l’inizio del tunnel e di quella che io chiamo “la matrioska delle visite”… gastroenterologi, psicologi, psichiatri, neurologi, cardiologi,otorini (per i frequenti mal di gola serali), internisti, immunologi. Oculisti perché mentre ero alla guida avevo visioni doppie, luci troppo forti che mi abbagliavano..Nessuna diagnosi. Credo che la mia curiosità mi abbia salvato.
Un giorno decido di scrivere tutti i miei sintomi insieme e fare una ricerca su Google. Scopro così che tutti quei malesseri hanno un nome e un’unica origine: FIBROMIALGIA. Parola sconosciuta. Ricordo che per un attimo un guizzo di gioia ha attraversato la mia mente: non ero impazzita! Quello che stavo vivendo esisteva e aveva un nome … ricordo una sola pagina scritta in italiano e tutto il resto in inglese … nessuna notizia sulle cure, sulle cause. Malattia psicosomatica, sindrome di Atlante, malattia reumatologica, dalle cause incerte. Non cambiò molto nella mia vita ma io ora avevo un nome e grazie ad internet potevo fare qualcosa.
Un giorno digitai su Google “guarire dalla fibromialgia”. Apparve un video di you tube. Una donna americana che diceva di essere guarita. Non dimenticherò mai quel video. “Come ci si sente in mezzo agli altri”. Quella donna elencava non solo i sintomi, ma sapeva leggere perfettamente come mi sentivo e come io mi ero sempre sentita in mezzo agli altri. La fibromialgia è una malattia invisibile per molti aspetti; dal di fuori si vede la sofferenza fisica ma nessuno può immaginare quello che si sente nella propria mente. Solo un fibromialgico può capire quello che si prova. Evelyn Carr la donna americana guarita sapeva esattamente descrivere come mi sentivo.
Decisi di contattare Evelyn e di seguire ogni giorno i suoi video. Da quel momento ho iniziato un nuovo stile di vita che mi ha permesso di affrontare la fibromialgia a 360°. La fibromialgia ti costringe a fare un viaggio introspettivo; non si può scorporare perché noi siamo anima, corpo, mente.
E proprio da lì che sono ripartita … dal lavoro su me stessa, dall’annullare quella rabbia che mi stava consumando e che non contribuiva in nessun modo a darmi sollievo. Dal cercare di comprendere le mie paure esistenziali e i miei bisogni emotivi che mi avevano impedito fino ad allora di vivere la mia vita al 100%.
Ho imparato ad ascoltare, anche nel dolore, i messaggi del mio corpo cercando di creare un rapporto con me stessa anziché continuare a recriminare sul passato nella ricerca affannosa di una risposta a tutto ciò che mi stava accadendo. La cosa più importante che ho capito attraverso le storie e i confronti con altri guerrieri fibromialgici è che noi siamo ENERGIA; siamo pieni della nostra luce, del nostro amore e di noi stessi. Abbiamo dentro un potenziale infinito, una forza che da sola può produrre miracoli e condurci fuori dal labirinto. Solo che noi non la vediamo, perché non siamo stati abituati a riconoscerla, non siamo abituati ad amarci, a metterci in ascolto di noi stessi e della nostra anima.
Perché la fibromialgia è anche una malattia dell’ANIMA che si serve dei dolori del corpo per ricordarci che non siamo felici e che dobbiamo imparare e ad accettarci così come siamo.
Non è stato facile. Abbassare le mie resistenze, cambiare prospettiva, vedere che sono io il baricentro, la vera protagonista della mia vita. Andando avanti nel percorso con Evelyn ho imparato a sconfiggere le mie paure, man mano che dentro di me è cresciuta la consapevolezza e la conoscenza di me stessa. Non esiste nessun farmaco, integratore o cura miracolosa che possa permettere la guarigione senza l’ingrediente più importante: l’amore per se stessi.
Senza amore non c’è pazienza, non esiste voglia di lottare, né voglia di guarire. Occorre tanta fiducia, costanza e pazienza ogni giorno. Tutte qualità che la fibromialgia mette a dura prova perché neurologicamente il nostro cervello ci costringe a perdere continuamente la focalizzazione su noi stessi e su quello che vorremmo fare. È importante compiere piccole azioni quotidiane: camminare ogni giorno anche per pochi minuti, respirare profondamente per ossigenare il corpo, ma anche imparare a gestire la nostra emotività, ascoltarsi, allenare la mente attraverso la meditazione in modo da rimettere in equilibrio mente e corpo.
Oggi mi guardo allo specchio e vedo un’altra persona: serena, sorridente, soddisfatta. Ho molta più energia di un tempo, consapevolezza, maturità emotiva e ancora tanti traguardi da raggiungere. Sono grata ad Evelyn perché grazie a lei ho potuto approfondire e superare i meccanismi subdoli della malattia, conoscere molte altre compagne di viaggio con cui confrontarmi. Compagne che mi hanno fatto sentire meno sola e mi hanno aiutato a capire, grazie alle loro testimonianze, che guarire è possibile.
Il messaggio che voglio lasciarvi è questo: “Non arrendetevi, non permettete alla malattia di dominarvi provocandovi sofferenza e angoscia. Prendete in mano il vostro potere, agite. Qui ed ora. Siete le persone più importanti della vostra vita. Amatevi!.
GUERRIERA ANNALISA
Evelyn Carr- Life Trainer: Convention Benessere “Vincere la Fibromialgia” 17-18 nov 2017 & “Run for Fibromialgia”!19 novembre 2017 Verona
La Fibromialgia è uno squilibrio biochimico completamente curabile al 100%, il perchè questa Guarigione è spesso difficile apre un capitolo di studio sull’uomo in sè che porterà ad ogni essere umano a capire il vero significato delle parole Vivere e Benessere.
Convention Benessere “Vincere la Fibromialgia” 17-18 novembre 2017 Hotel Giberti -Via Gian Matteo Giberti 7 Verona
Venerdì 17 e Sabato 18 Nov 2017
Ore 10-13 e 15-19:00 Lavori
Ore 13:00- 15:00 pausa pranzo e tempo libero
Conferenza stampa: venerdì 17 nov 2017 ore 12:00
Alla conferenza stampa venerdì 17 novembre verrà presentata la versione finale del libro gratuito “Dal Buio alla Luce”. Un libro in cui diversi miei Guerrieri raccontano la loro storia del il ns lavoro insieme, e racchiude anche la mia storia e di come ho rifiutato la parola “incurabile” nel 2011 al momento della mia diagnosi , il mio Percorso di Guarigione e le mille battaglie e difficoltà che ho affrontato in questi anni nel cercare di far capire alle persone che sì può Guarire.
Un libro che racconta il Coraggio di lottare per il proprio Benessere pilotato dalla voglia di Vivere!
Ho rifiutato anni fa di accettare non soltanto la parola “incurabile”, ma anche di accettare di vedere persone che vivono nel dolore e nella frustrazione quando so che loro possono e devono stare bene, impegnandosi per loro stessi ogni giorno con Amore.
Ringrazio ancora tutti i Guerrieri che hanno contribuito all’opera con le loro storie del proprio cammino dal Buio alla Luce.
Verrà presentata alla Conferenza stampa anche la Campagna di Comunicazione di Crescità Personale ed Autostima nei Giovani. Un collage di 8 videoclip improntati per aiutare i Giovani a non cadere vittime dell’autolesionismo, bullismo, bulimia, anoressia, basso autostima, suicidio ed altro.
Perchè Guerrieri che hanno lottato e Vinto contro il Dolore sono contro il Dolore in ogni forma ed in ogni individuo!
Alla conferenza stampa venerdì 17 novembre verrà presentata la Mostra “Il Gusto per la Vita” una raccolta delle meravigliose capacià artistiche dei Guerrieri in cammino verso la Guarigione. Spesso questi sono talenti che non hanno mai saputo di possedere, come Patrizia Gattini che ho spronato a scoprirli e il giorno dopo ha iniziato a creare dei bellissimi oggetti.
Le sue opere, in poche settimane, sono state già richieste da privati e aziende e solo con la passaparola! Sia lei che tutta la sua famiglia sono rimasti stupiti, ma io so che è quello che cela dentro ogni persona in cammino. E dopo questa mostra dei loro vari talenti tutti messi insieme in un unico portale voglio promuoverli nel mondo attraverso iniziative vari per darli visibilità. La loro creatività ed unicità, insieme alle loro storie di coraggio saranno fonte di ispirazione per Tutti, qualsiasi la sfida che stanno affrontando. Visibili e mai più invisibili, testimoniando il loro personale “Gusto per la Vita”!
Inoltre, verrà presentata l’anteprima del Documentario “Stop World Pain” che segnerà una svolta, in quanto abbiamo la possibilità, non soltanto di eliminare la Fibromialgia dalla faccia della terra ma di eliminare gran parte delle malattie che attualmente affliggono l’uomo. La Fibromialgia è un microcosmo che contiene tutte le problematiche che affliggono la ns società d’oggi, ed è come se fosse ingrandito a dismisura per farsì che ogni individuo potesse capire che esiste qualcosa di veramente sbagliato nel ns attuale modo di vivere.
Grazie alla Fibromialgia ogni persona potrà capire ed usufruire delle enorme lezioni di vita racchiuso nel cammino di ritorno alla vita . Un documentario per parlare di un nuovo modello di Benessere (il vero modello di Benessere) e di un nuovo modo di concepire la Vita.
Evelyn Carr
Per ulteriore info: promakers@libero.it