Cara piccola Paola, ti scrivo per la prima volta, ma è da troppo tempo che avrei dovuto farlo. Paola significa piccola, piccina e nel corpo sì, lo sei sempre stata. Quanta vita è scivolata, quante vie imboccate a vuoto senza sapere che la mia meta eri tu! È assurdo, se il mio coach non me lo avesse “ordinato” io mai e poi mai avrei pensato a te. All’inizio era solo un compito, ma via via che scrivo sento che è a te che devo arrivare.
Ti ho vista in foto a pochi mesi, a tre, cinque e sette anni e mentre guardo quelle immagini sono tornati lievi ad affacciarsi i ricordi. Ti ho vista in foto Paola, stessi occhi curiosi, stessi capelli lisci lisci, stessi abiti da maschietto; ti guardo e sento la tua energia ed il tuo entusiasmo, sento la tua gioia dell’essere nel mondo. In ogni foto c’è un animale accanto a te, un gatto, un cane, una capretta, un cavallo; a volte hai l’aria un po’ seriosa e lo sguardo indagatore, a volte sorridi soddisfatta.
Hai sempre avuto una speciale attrazione per gli animali, una specie di bisogno di comunicare con loro e di scambiare affetto. Era per te una normale necessità e perciò naturale che un cane randagio, più grosso di te, ti si avvicinasse con l’aria mesta per chiederti una carezza, così come era normale che una gatta spaventata dagli adulti salisse di nascosto sul tuo letto per svegliarti la mattina. Che gioia! Tu però non capivi i rimproveri di tua madre, né i suoi divieti, non capivi perchè lei ne avesse paura e schifo, ancora non sapevi che ciò che per te era naturalmente normale poteva sembrare sbagliato per lei e per gli altri.
(Paola al Ritiro “Il Tuo Potere” a Montegrotto, Pd con Evelyn Carr- Life Trainer)
Eri ancora piccola ed ostinatamente decisa a renderti felice e non sapevi quante profonde ferite avrebbero lasciato nel tuo corpo le ingiustizie, le cattiverie, l’insensibilità, i giudizi, l’indifferenza e la stupida arroganza. Una madre molto impegnata nel lavoro e la sua propensione verso tua sorella, fecero sì che tu crescessi come un erba di campo, come e dove capita. A modo tuo però ti sentivi forte, la vita da piccoli vibra intensa e tu ti sentivi fortunata. Avevi un padre speciale, vivevi in una casa enorme e bellissima, in un contesto apparentemente molto più agiato di quello di molti altri bambini del tuo paesino.
Quando imparasti a leggere, e ancora oggi ne ricordo la magnifica sensazione, ti si aprì un mondo fantastico e tu viaggiavi veloce immergendoti nella lettura, mentre i tuoi compagni sillabavano tu leggevi tutta la storia, quando si studiava la tabellina del tre tu avevi già imparato quella del sette. Certamente non eri un genio, forse ti piaceva solo far funzionare più la mente del corpo. Stavi zitta però, tenevi per te questa cosa quasi fosse una colpa, una brutta presunzione ma che tu lo volessi o meno la tua natura trapelava e questo creava i primi solchi tra te e gli altri. Ricordo bene quando la maestra ti ordinava di aiutare i compagni un po’ più indietro, ti piaceva farlo, perchè ti rendeva felice vedere il sorriso sul viso del tuo compagno quando finalmente prendeva un bel voto.
Ma c’era un ma, ce n’erano tanti di ma e ti ferivano: l’invidia, l’ottusità ostentata come una dote, la prepotenza e la cattiveria e tu sentivi bruciare sulla pelle ciò che ti feriva nella mente. Non capivi e ti sentivi diversa e isolata, prima di tutto da tua madre e da tua sorella e poi da tutti coloro che non riuscivano a vedere la profondità delle tue emozioni. All’inizio eri solo un po’ perplessa, ma via via si fece strada in te l’idea che tu eri davvero diversa, che poco avevi in comune con gli altri e gradualmente ti rifugiasti nel conforto dei tuoi amici animali; loro “sentivano”, non ferivano gratuitamente e tu sapevi che il graffio del gatto era senza cattiveria, solo per istintiva paura e il ringhiare di un cane rappresentava solo solitudine, come la tua.
Non si può vivere però senza i nostri simili, da piccoli è quasi impossibile, tu hai cercato di adattarti agli altri, imitandoli e soffocando così la tua indole e dimenticando quella grande e bellissima parte di te, quella più rara preziosa e straordinaria.
Quello che oggi io chiamo il dono, era scomodo e non sapevi come utilizzarlo senza soffrire, così lo hai lasciato. Quando una terribile malattia si portò via la tua cuginetta di 14 mesi tu avevi otto anni e in te si rafforzò il pensiero che in questa vita c’erano tante, troppe cose dolorose ed ingiuste; fu lì che lasciasti il Dio che ti stavano insegnando a pregare.
Hai provato ad essere come gli altri e hai molto sbagliato dimenticando i tuoi sogni per paura. Una forza dentro di te ti gridava chi eri davvero, ma tu hai usato ancora più forza per non ascoltarla, per liberarti della tua essenza cercando di adattarti ad un mondo che per te girava in senso inverso e per tacitare il tuo disagio interiore hai recitato una parte che non era la tua. Sei divenuta ribelle, la scuola che sempre ti era amica è divenuta una prigione e l’hai lasciata cercando altrove un qualcosa che riempisse la tua mente e qualcuno che riempisse il tuo cuore per renderti felice. Ancora non sapevi, nonostante l’età ormai adulta, che il tuo spirito dimenticato soffriva silenziosamente ma intensamente cercando ancora di emergere.
Questa specie di tiro alla fune ti faceva vivere come se tu fossi sulle montagne russe, ora sfioravi il cielo e un attimo dopo stramazzavi a terra. Eri in balìa degli eventi e il vuoto cresceva enormemente, fino a che il tuo corpo esile e gracilino iniziò a dare segnali, segnali che per gli altri erano di poco conto e così lo diventarono anche per te. Anno dopo anno, sintomo dopo sintomo, arrivò il gorgo nero del puro dolore e fu così intenso che credesti fosse la fine, ma al peggio non c’è mai fine, dicono, e quando ti dissero che tutto quell’inferno non esisteva, che non era niente, fu ancora più terribile perchè sul modello di pensiero che erroneamente giaceva nell’inconscio, iniziasti persino a dubitare di te.
Medico dopo medico, esame dopo esame, finalmente qualcuno ti confermò la diagnosi che ti eri già fatta da sola, ma la sentenza fu terribile perchè nel dirti che non era mortale, ti dissero anche che era incurabile e che ci dovevi convivere. Come potevi accettare di trascorrere la vita in una specie di gelido inferno senza poterne morire? Cercasti ovunque, imparasti ad usare il pc tra la nebbia del dolore, ed un giorno leggesti di una donna guarita che mostrava la sua via a tutti quelli che come te stavano cercando di sopravvivere. Grazie a lei incontrasti altri spiriti sensibili, diversi ma fratelli nello stesso dono. Quando hai capito che tu e le tue figlie non eravate le uniche e che ce n’erano tante altre di persone simili a te, è stato come tornare a casa.
Settimana dopo settimana hai capito di essere comunque una privilegiata, ma che dovevi necessariamente imparare a rispettare la tua natura e ricordarti che c’è ancora la tua bambina entusiasta che aspetta di vivere. Per farlo occorre spogliarsi di qualsiasi armatura indossata per proteggersi, perchè è soltanto una triste gabbia. Occorre che tu ti immerga in te stessa per conoscerti.
Ora che scrivo, mi accorgo, Paola, che ho resistito anche nel volerti conoscere, ma in questo momento, riguardando la foto, nella tua bellezza d’essere bambina, ho visto la mia bellezza di donna. Il viaggio è iniziato, sto imparando a guardare coi tuoi occhi acuti, vispi, gioiosi e pieni di entusiasmo, non è per niente facile imparare ad amarmi e non lasciarmi travolgere, ma vedo con chiarezza ciò per cui sto lottando e non è per non provare più gli atroci dolori, quelli stanno andando via quasi tutti, è per colmare quel grande vuoto che da troppo attende d’essere riempito. Paola significa piccola, ma la grandezza e la profondità della tua anima è unica e stupefacente ed ora che lo so tutto ha un senso.
Grazie Coach, Spirito gentile
GUERRIERA PAOLA
Evelyn Carr- Life Trainer: Convention Benessere “Vincere la Fibromialgia” 17-18 nov 2017 & “Run for Fibromialgia”!19 novembre 2017 Verona
La Fibromialgia è uno squilibrio biochimico completamente curabile al 100%, il perchè questa Guarigione è spesso difficile apre un capitolo di studio sull’uomo in sè che porterà ad ogni essere umano a capire il vero significato delle parole Vivere e Benessere.
Convention Benessere “Vincere la Fibromialgia” 17-18 novembre 2017 Hotel Giberti -Via Gian Matteo Giberti 7 Verona
Venerdì 17 e Sabato 18 Nov 2017
Ore 10-13 e 15-19:00 Lavori
Ore 13:00- 15:00 pausa pranzo e tempo libero
Conferenza stampa: venerdì 17 nov 2017 ore 12:00
Alla conferenza stampa venerdì 17 novembre verrà presentata la versione finale del libro gratuito “Dal Buio alla Luce”. Un libro in cui diversi miei Guerrieri raccontano la loro storia del il ns lavoro insieme, e racchiude anche la mia storia e di come ho rifiutato la parola “incurabile” nel 2011 al momento della mia diagnosi , il mio Percorso di Guarigione e le mille battaglie e difficoltà che ho affrontato in questi anni nel cercare di far capire alle persone che sì può Guarire.
Un libro che racconta il Coraggio di lottare per il proprio Benessere pilotato dalla voglia di Vivere!
Ho rifiutato anni fa di accettare non soltanto la parola “incurabile”, ma anche di accettare di vedere persone che vivono nel dolore e nella frustrazione quando so che loro possono e devono stare bene, impegnandosi per loro stessi ogni giorno con Amore.
Ringrazio ancora tutti i Guerrieri che hanno contribuito all’opera con le loro storie del proprio cammino dal Buio alla Luce.
Verrà presentata alla Conferenza stampa anche la Campagna di Comunicazione di Crescità Personale ed Autostima nei Giovani. Un collage di 8 videoclip improntati per aiutare i Giovani a non cadere vittime dell’autolesionismo, bullismo, bulimia, anoressia, basso autostima, suicidio ed altro.
Perchè Guerrieri che hanno lottato e Vinto contro il Dolore sono contro il Dolore in ogni forma ed in ogni individuo!
Alla conferenza stampa venerdì 17 novembre verrà presentata la Mostra “Il Gusto per la Vita” una raccolta delle meravigliose capacià artistiche dei Guerrieri in cammino verso la Guarigione. Spesso questi sono talenti che non hanno mai saputo di possedere, come Patrizia Gattini che ho spronato a scoprirli e il giorno dopo ha iniziato a creare dei bellissimi oggetti.
Le sue opere, in poche settimane, sono state già richieste da privati e aziende e solo con la passaparola! Sia lei che tutta la sua famiglia sono rimasti stupiti, ma io so che è quello che cela dentro ogni persona in cammino. E dopo questa mostra dei loro vari talenti tutti messi insieme in un unico portale voglio promuoverli nel mondo attraverso iniziative vari per darli visibilità. La loro creatività ed unicità, insieme alle loro storie di coraggio saranno fonte di ispirazione per Tutti, qualsiasi la sfida che stanno affrontando. Visibili e mai più invisibili, testimoniando il loro personale “Gusto per la Vita”!
Inoltre, verrà presentata l’anteprima del Documentario “Stop World Pain” che segnerà una svolta, in quanto abbiamo la possibilità, non soltanto di eliminare la Fibromialgia dalla faccia della terra ma di eliminare gran parte delle malattie che attualmente affliggono l’uomo. La Fibromialgia è un microcosmo che contiene tutte le problematiche che affliggono la ns società d’oggi, ed è come se fosse ingrandito a dismisura per farsì che ogni individuo potesse capire che esiste qualcosa di veramente sbagliato nel ns attuale modo di vivere.
Grazie alla Fibromialgia ogni persona potrà capire ed usufruire delle enorme lezioni di vita racchiuso nel cammino di ritorno alla vita . Un documentario per parlare di un nuovo modello di Benessere (il vero modello di Benessere) e di un nuovo modo di concepire la Vita.
Evelyn Carr
Per ulteriore info: promakers@libero.it